E’ stato siglato presso l’Unione dei Comuni Montani del Casentino il Piano Integrato di Filiera “Foreste d’Arezzo”, un accordo per la gestione e lo sviluppo della filiera del legno che vede protagonisti Enti pubblici, istituti di ricerca, associazioni di categoria ed imprese private del settore. Capofila del PIF è l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, anche perché le quantità di legname che verranno messe al servizio del progetto provengono prevalentemente dalle foreste Casentinesi. Alla sottoscrizione del PIF erano presenti per l’Ente ospitante il presidente Massimiliano Sestini ed Eleonora Ducci, Sindaco di Talla. “E’ una grande opportunità per rafforzare la filiera del legno in tutto il territorio provinciale”, hanno affermato all’unisono – “ma anche un atto che conferma come le Unioni dei Comuni (in questo percorso ce ne sono tre, Casentino, Pratomagno e Valtiberina) non sono solamente dei gestori di un patrimonio ricevuto in delega regionale, ma attori principali sui territori come soggetti riconosciuti e in grado di far confluire su progetti importanti l’imprenditoria privata, il sistema di ricerca e universitario, il sistema bancario, le stesse categorie economiche”. Fra i primi e principali obiettivi, sullo sfondo di normative per la commercializzazione e l’utilizzo del legname che stanno profondamente cambiando, c’è la possibilità di giungere alla realizzazione di un marchio di qualità del legname delle foreste di Arezzo. Adesso, all’indomani della firma del protocollo di intesa, le imprese stesse sono chiamate a costituirsi in consorzio, con la supervisione degli Enti, il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, la consulenza dell’Università, del Crea e dell’Ente Parco, per pianificare azioni comuni e procedimenti condivisi. “I primi cinque anni saranno determinanti, ma l’obiettivo di tutti è quello di fare di questo accordo una base duratura come buona pratica di operare e gestire il territorio, in una materia così importante che ha a che fare con il rilancio dell’economia locale ma anche con la conservazione di un ambiente unico”., concludono Sestini e Ducci
Poppi, 23 novembre 2018.
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