E’ stato presentato nei giorni scorsi Firenze il decimo rapporto regionale sulla violenza di genere, illustrato tra gli altri da Eleonora Ducci, sindaco di Talla e da tre anni responsabile del progetto per il contrasto alla violenza di genere di Anci Toscana “Per me – ha detto la Ducci – è stato il quarto rapporto presentato in qualità di relatrice, e devo dire che insieme a tante donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere, abbiamo sì parlato di numeri ma soprattutto di esperienze vissute e di donne vere e reali, che sono riuscite, grazie alla loro forza e al loro coraggio, con l’aiuto dei centri antiviolenza e delle Istituzioni, ad uscire da percorsi di violenza subita nei modi e nelle forme più crudeli. Queste storie sono raccolte nel volume che accompagna il rapporto, vera novità di quest’anno”. Il rapporto contiene focus importanti come quello dedicato alla violenza nei confronti di donne anziane o quello che riguarda i dati dei centri per uomini autori di maltrattanti. Continua Ducci “Punto di forza che emerge dal rapporto è il lavoro di rete, lavoro che parte dalla sensibilizzazione per arrivare alla presa in carico e all’accompagnamento verso l’indipendenza. Ufficio scolastico, forze dell’ordine, magistratura, Asl, centri antiviolenza, Enti locali hanno creato in Toscana, e in particolare in provincia di Arezzo, una sinergia solida e preziosa che riesce a fare la differenza nelle politiche di contrasto alla violenza”.
Il rapporto sottolinea inoltre come il contrasto alla violenza di genere sia stato inserito all’interno della programmazione operativa annuale di società della salute e zone distretto, in una vera integrazione e interazione tra sociale e sanità, andando a riconoscere questo fenomeno come area di intervento specifica e coordinata tra i vari settori. “Purtroppo la violenza può presentarsi sulla strada di donne normali, di ogni livello di istruzione e che rivestono ogni ruolo nella società” prosegue la sindaca “e si presenta spesso sotto forma di uomini che offendono, perseguitano, picchiano, minacciano e agiscono in modi meschini fin dall’ambito familiare, fin dalla più giovane età”.
Una giornata di sensibilizzazione, come quella appena trascorsa del 25 novembre, non può certo risolvere un problema così complesso, ma può aiutare le donne a prendere consapevolezza e a non chiudersi – come troppo spesso capita – nel proprio dramma personale. “Per questo fanno bene le donne che hanno ruolo e strumenti a denunciare, come ha fatto l’amica sindaca Simona Neri, e a farlo con forza, coraggio e determinazione, sperando che questo messaggio possa essere di incoraggiamento ad altre donne”.
Poppi, 27 novembre 2018.
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