L’obiettivo di questa nuova e ambiziosa prospettiva è quello di “essere comunità” non solo internamente alle associazioni ma anche tra associazioni di diverse regioni, costruendo vincoli di progetto che consentano alle persone di conoscersi e di sostenersi fra loro anche al di fuori del proprio territorio. Eliminare la plastica, valorizzare le produzioni agricole e artigianali ed esaltare le emergenze culturali: sono queste le regole alla base di Festasaggia, che in 11 anni di vita ha conquistato sempre più associazioni impegnate a promuovere e diffondere all’interno dei loro eventi – in particolare sagre e feste paesane – alcune buone pratiche legate alla valorizzazione, promozione e tutela del paesaggio, dei prodotti e del patrimonio culturale. Lo scorso 2 marzo a Premilcuore, nel versante romagnolo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si è tenuto il consueto incontro annuale per la consegna degli attestati di merito siglati “Festasaggia” e rilasciati alle associazioni che si sono impegnate nel rispetto delle regole alla base del progetto e che nell’occasione si sono confrontate sulla forma e sul futuro del progetto stesso. Il tema al centro dell’attenzione è stato appunto l’esportazione del progetto in altri contesti del territorio nazionale. “Festasaggia è un esempio virtuoso di valorizzazione dei prodotti delle tradizioni del territorio – ha dichiarato Eleonora Ducci, assessore alle politiche sociali nell’Unione dei Comuni Montani – con una particolare attenzione alla gestione dei rifiuti, un tema di sempre maggiore interesse e importanza che fa la differenza nella tutela dell’ambiente e degli ecosistemi perché i prodotti sono sani e di qualità se anche l’ambiente è sano e pulito”. Entro il 5 aprile le associazioni di promozione locale presenti in Casentino e nei comuni del Parco possono presentare le loro candidature per il 2019 scaricando il modulo dal sito internet: www.ecomuseo.casentino.toscana.it/festasaggia. L’iniziativa dal 2015 è promossa e supportata dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi attraverso il progetto Oltreterra gestito insieme a Slow Food (Toscana ed Emilia Romagna) con il coinvolgimento fattivo delle condotte di Forlì – Appennino Forlivese, del Casentino, Valdisieve e Valdarno Fiorentino. Festasaggia rientra anche tra le progettualità della Carta Europea del Turismo Sostenibile promossa dal Parco stesso.