Una cabina di regia fra tutti i comuni partner del Progetto Sai (Unione dei Comuni Montani del Casentino, Pratocecchio-Stia, Poppi, Bibbiena, Sansepolcro, Terranuova Bracciolini, San Giovanni Valdarno e Bucine): “Disponibili anche all’ampliamento dei posti, perché l’accoglienza integrata del progetto SAI è la più adeguata a rispondere a questa crisi”.
“I Comuni che aderiscono al Progetto SAI, che ha come capofila l’Unione dei Comuni Montani del Casentino sono pronti ad accogliere da subito 7 persone e a fare la loro parte nella gestione della diaspora afghana dopo la caduta del Governo di Ghani e il ritorno al potere dei Talebani – dichiarano Eleonora Ducci, Presidente dell’Ente, insieme a tutti i rappresentanti dei comuni partner della rete SAI dell’Ente e aggiungono – abbiamo sempre creduto in questo progetto e accolto nei nostri territori. E continueremo a farlo con convinzione e con tempestività, come in questo caso”.
Il Sistema di Accoglienza e Integrazione (da cui l’acronimo SAI), di cui l’ente capofila è, appunto, l’Unione dei Comuni Montani Casentinesi, sul nostro territorio è costituito da una rete di enti locali partner del progetto: sono i Comuni di Pratovecchio-Stia, Poppi, Bibbiena, Sansepolcro, Terranuova Bracciolini, San Giovanni Valdarno e Bucine, tutti enti locali, che da anni, si occupano della realizzazione dei progetti di accoglienza integrata in maniera continuativa ed adeguatamente strutturata. Martedì scorso, la rete si è riunita per l’organizzazione degli arrivi sul territorio, dopo la richiesta di disponibilità all’accoglienza di Governo e Regione, concordando che nell’immediato saranno 7 i posti a disposizione, sui 200 che arriveranno in Toscana. Infatti, proprio per Governo e Regione, sono i progetti SAI i più adeguati all’accoglienza e alla gestione di questa crisi umanitaria subitanea, difficile e drammatica come questa.
“Quella di martedì è stata una grande dimostrazione di prontezza e concretezza dei comuni partner del progetto – ha proseguito la Presidente Ducci – che hanno dato la disponibilità oltre che ad accogliere nell’immediato 7 persone, anche ad ampliare la rete per fronteggiare gli arrivi e poter inserire più famiglie che rientreranno nel programma di protezione definito dal Governo dopo l’avvio del ponte umanitario col paese”.
Questi enti locali, con il supporto di Arci Toscana come ente gestore del progetto, garantiscono quotidianamente e da sempre interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento al lavoro, attraverso la costruzione di percorsi individuali personalizzati di inserimento socio-economico. E dunque sono già pronti e messi a punto per questa nuova sfida.