Con il divieto assoluto di accensione di fuochi attivi entrato in vigore in tutta la Regione il primo di luglio, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha attivato il piano operativo di servizio che prevede l’utilizzo del proprio personale forestale e dei propri specifici mezzi e attrezzature attraverso l’ organizzazione di attività di prevenzione e soppressione tali da garantire un efficiente ed efficace controllo di tutto il territorio casentinese e non solo, in quanto il personale dell’Ente può intervenire, come spesso accade, in tuta la Regione.
Il piano operativo attivato prevede la reperibilità H24 per una presenza continua e costante di operatori professionalmente formati e preparati. Sono stati così formati due gruppi di 16 operatori ciascuno che si alterneranno settimanalmente nei vari servizi previsti dal piano. All’ interno di ogni gruppo 2 + 2 operatori dalle 12 alle 20 svolgono una importantissima funzione di prevenzione utilizzando due mezzi attrezzati pattugliano il territorio pronti ad intervenire in caso di bisogno.
L’organizzazione antincendio dell’Ente è dotata di una autobotte pesante da lt. 3.300,00, di altra media da lt. 1.500, di 4 fuoristrada allestiti a cui si aggiunge un altro mezzo adibito ad officina mobile che viene utilizzato a supporto delle operazioni di bonifica susseguenti, necessarie e indispensabile per chiudere in sicurezza l’incendio.
“Nei giorni scorsi abbiamo dato il via alla campagna antincendio 2024, il nostro personale operativo è pronto e ben preparato grazie agli importanti corsi di formazione professionale fatti, che vanno ad aggiungersi alla grande esperienza maturata attraverso la profonda conoscenza del bosco nello svolgimento del lavoro che svolgono quotidianamente – ha dichiarato Eleonora Ducci, assessore di riferimento – tuttavia confidiamo nelle buone pratiche dei Cittadini che hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione, e nell’andamento stagionale nella speranza che non determini situazioni climatiche estreme favorevoli all’insorgere degli incendi di bosco, che mettono a repentaglio quel patrimonio naturale di beni indispensabili alla nostra vita”.