Il Comune di Castel Focognano rende noto che presso l’area etrusca di Pieve a Socana, una delle più importanti del Centro Italia, si interverrà a partire dai prossimi giorni per iniziare i lavori di valorizzazione e di accessibilità dell’area. Lo conferma l’assessore alla cultura Elisa Sassoli ricordando che “L’intervento fa parte di un accordo siglato circa un anno fa con il Ministero dei Beni Culturali e la Diocesi di Arezzo ed è autorizzato dalla Soprintendenza. L’obiettivo di valorizzare e riqualificare l’area archeologica sarà perseguito con nuovi percorsi di accesso fruibili anche da soggetti portatori di handicap che necessitano di ausili per la mobilità, con un nuovo sistema di illuminazione, con arredo urbano e segnaletica informativa/didattica. La nostra idea è di renderlo un luogo vissuto, di intrattenimento culturale e stiamo lavorando anche per aumentare le sinergie con altre realtà”.

Per raggiungere questo scopo saranno realizzati due percorsi di accesso agli scavi di larghezza di almeno 1,50 mt, tali da consentire l’accesso anche ad utenti che si devono spostare su sedia a rotelle. Il primo percorso ricalca quello attuale, utilizzato per raggiungere l’area archeologica, mentre il secondo partirà dall’area oggi adibita a parcheggio. Molto soddisfatto il Sindaco Massimiliano Sestini “ Aprile sarà un bel mese per Castel Focognano. Termineranno i lavori all’area Ex-Lebole a Rassina e inizieranno quelli di valorizzazione dell’area etrusca dopo un lungo lavoro di relazioni e collaborazioni proficue. L’ufficio tecnico Comunale sta predisponendo l’affidamento dopo che abbiamo ottenuto tutti i permessi dalla Soprintendenza. L’altro aspetto di grande rilevanza è che questo progetto è stato inserito sul database “ART Bonus” (http://artbonus.gov.it/1596-area-archeologica-di-pieve-a-socana.html), per cui se un privato volesse contribuire a coprire i costi dell’intervento ciò gli consentirebbe un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, oltre che la possibilità di inserire il suo nome tra i mecenati.”

La Pieve di Socana racconta tuttora oltre due millenni e mezzo di storia, quella di un importante luogo di culto etrusco esistito dove oggi si trova la pieve romanica. Negli anni Settanta del Novecento la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Arezzo fu promotrice di una campagna di scavi presso varie chiese della provincia. A Socana, scavando dietro la chiesa di sant’Antonino, venne alla luce a qualche metro dall’abside un reperto archeologico di straordinaria importanza, bellezza e fascino: un grande ara etrusca databile al V secolo avanti Cristo, per dimensione seconda solo al Monumento D di Marzabotto. Di fronte all’altare un imponente tempio, di cui oggi è ancora visibile parte della scalinata di accesso a sinistra dell’abside. La leggenda era divenuta verità storica.

Poppi, 10 aprile 2018.

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